Catastrofe di Marcinelle, debutto in Belgio
per lo spettacolo “262 vestiti appesi”

Ideato, interpretato e diretto da Alessandro Idonea, con le musiche e la recitazione di Mario Incudine e con Giorgia Boscarino e Andrea Balsamo.

Il testo inedito di Maria Elisa Corsaro portato in scena sul luogo della tragedia con
il patrocinio della Presidenza della Camera dei deputati della Repubblica italiana

Dicembre 2013

L’8 agosto del 1956 rimasero 262 vestiti appesi sulle grucce nel capannone esterno della miniera di Marcinelle, in Belgio. Erano di 262 minatori, molti dei quali siciliani emigrati in cerca di fortuna, inghiottiti con le loro tute annerite dall’incendio che divampò all’interno della cava di carbone del Bois du Cazier e che mai più salirono in superficie a riprenderli.

A 57 anni dalla tragedia ha debuttato in Belgio lo spettacolo “262 vestiti appesi”, ideato e diretto dal giovane attore e regista Alessandro Idonea, su testo di Maria Elisa Corsaro e recitato dallo stesso Idonea, dal cantautore Mario Incudine (nella tripla veste di attore, cantante e compositore delle musiche originali dell’opera), dall’attrice Giorgia Boscarino assieme all’attore-musicista Andrea Balsamo. I costumi di Antonio Zagame e i movimenti coreografici di Donatella Capraro. Lo spettacolo, interamente prodotto dall’Associazione teatrale “Angelo Musco” di Catania, gode del patrocino non oneroso della Presidenza della Camera dei deputati della Repubblica italiana.
Lo spettacolo che, attraverso la narrazione, la recitazione diretta, la musica e il canto ripercorre i terribili momenti della catastrofe, i sogni e i viaggi degli emigrati che a Marcinelle morirono e le ripercussioni che la tragedia ebbe sulla vita dei sopravvissuti, delle famiglie delle vittime, è stato presentato venerdì 29 novembre in anteprima al Press Club di Bruxelles e ha debuttato sabato 30 novembre sul luogo della tragedia, al Bois du Cazier di Marcinelle. Sono seguite due repliche: lunedì 2 dicembre, al museo minerario Blegny-Mine di Liegi e mercoledì 4 dicembre nella sala Acli “I Carbonari” di Genk, nel Limburgo.

Il testo, recitato in italiano, siciliano e francese maccheronico (la lingua parlata dai minatori siciliani a Marcinelle), è l’omaggio alla memoria offerto da giovani artisti che hanno raccolto i ricordi di uomini e donne di due generazioni più anziani, prendendosi carico di testimoniare un grido di dolore per decenni rimasto sopito, sepolto da una valanga di omissioni. La storia prende vita attraverso il dialogo tra Ture (Idonea), narratore della vicenda storica, il suo amico cantastorie (Incudine) costretto a emigrare in Belgio per sconfiggere la fame, e “la donna”, voce delle mogli degli emigrati che rimanevano nel paese di origine e che, appena ricevuti i soldi necessari, affrontavano il “viaggio della speranza” già compiuto dai loro uomini, A fare da colonna sonora alla storia, il brano “Escusè muà pur mon franzè”, la lettera di un sopravvissuto a Marcinelle rimasto muto dopo l’incendio, pubblicata nell’ultimo cd di Mario Incudine.

«Per noi è stato un grande onore e un’emozione immensa portare lo spettacolo dentro la miniera di Marcinelle – raccontano Idonea e Incudine – esibirci davanti ai figli e ai nipoti dei minatori che lì lavorarono e che lì morirono e per i quali è giusto che la memoria di questa tragedia torni a vivere».

Lo spettacolo, lo scorso 26 novembre, è stato oggetto di una conferenza-recital tenutasi all’interno del Bistrot della “Feltrinelli Libri e Musica” di Catania, con la partecipazione degli artisti protagonisti e con gli interventi di Luciano Granozzi, docente di Storia contemporanea all’università di Catania, e di Fernando Gioviale, docente di Storia del teatro e dello spettacolo nello stesso ateneo. L’opera verrà rappresentata in Sicilia la prossima primavera, inserita nel cartellone del teatro Ambasciatori di Catania.

LE DATE GIÀ EFFETTUATE

Venerdì 29 novembre, anteprima al Club della stampa di Bruxelles

Sabato 30 novembre, debutto al Bois du Cazier di Marcinelle

Lunedì 2 dicembre, replica al museo minerario Blegny-Mine, Liegi

Mercoledì 4 dicembre, replica nella sala Acli “I Carbonari”, Genk


GLI ARTISTI

Alessandro Idonea, Catanese, si è formato alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Catania, diretta da Lamberto Puggelli. In teatro è stato diretto, tra gli altri, dai registi Italo Dall’Orto, Giuseppe Dipasquale, Guglielmo Ferro, Roberto Guicciardini, Roberto Laganà Manoli, Walter Pagliaro, Lamberto Puggelli.

Per il cinema ha recitato da protagonista in “Il Piccolo Grande Senso del Dovere” di Daniele Lamuraglia; in un ruolo de “La scomparsa di Patò” di Rocco Mortelliti, da un romanzo di Andrea Camilleri; “Chiamami Salomè” di Oscar Wilde, regia di Claudio Sestieri.

Dal 2007 è in tournée internazionale con lo spettacolo di cui è regista: “One Man Show”, che ha come protagonista il padre: Gilberto Idonea. Recentemente è stato in scena al Teatro Metropolitan di Catania, con “Cercasi cameriera tutto fare” di Santi Caruso e Nino Leone per la regia di Gilberto Idonea e, presto, sarà anche impegnato con il Teatro Stabile di Catania in “San Giovanni Decollato” di Nino Martoglio.

Mario Incudine, ennese, è uno dei personaggi più rappresentativi della nuova world music italiana.

Tra i suoi album, “Abballalaluna” (Egea Music), “Anime Migranti” (Finisterre), “Beddu Garibbardi” (Finisterre) e il recente “Italia talìa” (Universal), segnalato tra i dieci migliori dischi del 2012, secondo posto al Premio Tenco nella sezione “Album in dialetto”, e primo Premio nazionale “Città di Loano” come migliore album del 2012.

Esibitosi nei più prestigiosi festival di world music in giro per il mondo, Incudine, nel 2013, ha collezionato più di 100 concerti dal vivo. Ha collaborato, tra gli altri, con Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Peppe Servillo, Tosca, Antonella Ruggiero, Alessandro Haber, Mario Venuti, Kaballà e Simone Cristicchi. Voce dell’Orchestra popolare italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, diretta da Ambrogio Sparagna, è anche direttore della 7LuasOrkestra, formazione multietnica che raccoglie le anime sonore di tutto il Mediterraneo. Collabora con il Teatro Stabile di Catania ed è direttore artistico di diversi festival di musica popolare in Sicilia, oltre a comporre colonne sonore per il teatro e per il cinema.

Giorgia Boscarino, siracusana, si è laureata in Storia del Teatro moderno al DAMS di Bologna, e si è formata come attrice nella scuola di recitazione del Teatro Stabile di Catania, diretta da Lamberto Puggelli. Dallo stesso Puggelli è stata diretta nello spettacolo “Antonio e Cleopatra” di Shakespeare; ha lavorato nella fiaba teatrale “La bella e la bestia” (liberamente ispirata al racconto di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve) per la regia di Francesco Randazzo e ne “La Mennullara” di Simonetta Agnello Hornby, diretta da Walter Pagliaro: tutte produzioni del Teatro Stabile di Catania.

Andrea Balsamo, catanese, è un multistrumentista capace di suonare pianoforte, contrabbasso, tamburi a cornice e da parata, gaita galiziana, flauto dolce, ghironda e santur. Diplomato in pianoforte al conservatorio di Catania, ha iniziato a studiare musica a soli 5 anni, coltivando negli anni anche lo studio di composizione, contrabbasso, clavicembalo e musica elettronica. Nel 2008 si è diplomato all’Accademia di Arte Drammatica “Umberto Spadaro” del Teatro Stabile di Catania diretta da Lamberto Puggelli. È attivo sia in veste di compositore che di esecutore dedicandosi ad un vasto repertorio, vocale e strumentale, che spazia dalla musica antica a quella contemporanea. Ha seguito numerosi corsi e seminari di perfezionamento e ha collaborato con varie Orchestre, Gruppi da Camera e Compagnie Teatrali in Italia e all’estero. In teatro ha collaborato, tra gli altri, con Lamberto Puggelli, Leo Gullotta, Eugenio Barba e Iben Nagel Rasmussen.