Anime migranti
Presentato in anteprima al The Place di Roma nel marzo 2010, il progetto Anime migranti continua a riscuotere successo di critica e pubblico.
La migrazione secondo Incudine è uno specchio nel quale si riflette la Storia, una tela di occhi che si scambiano sguardi disperati da Palermo a Tunisi, da New York a Baghdad. L’unica strada percorribile per le “anime migranti” di ogni tempo è la fratellanza, tracciata da chi ci ha preceduto. Le facce dei siciliani sui bastimenti per l’America, le braccia laboriose nelle miniere belga che hanno fatto più grande l’Europa somigliano come una goccia d’acqua alle mani degli africani approdati sulle nostre coste.
Il progetto musicale prende avvio da Salina, il brano con cui Incudine ha vinto il Festival della nuova canzone siciliana, e nel cd si arricchisce di eccellenti collaborazioni, come quella del pianista Salvatore Bonafede, il cantautore Edoardo De Angelis, l’attore Alessandro Haber, la firma di Lello Analfino, la voce di Anita Vitale, l’entusiasmo dei Djeli D’Afrique, il carisma di Kaballà, e l’eleganza di Mario Venuti, l’anima di Faisal Taher, la tenerezza del coro Hathor del primo circolo di Vittoria diretto da Cinzia Spina e le parole di Erri De Luca recitate da Nino Frassica per dare respiro alle trame di vite alla continua ricerca di una terra.
«È una riflessione in musica e parole per non dimenticare da dove veniamo e per non assistere ancora una volta al silenzio della memoria – spiega Mario – la musica popolare, quella che i nostri nonni hanno portato Oltreoceano e quella che ancora vive dentro i racconti di chi è rimasto da questa parte del mare è il filo conduttore di questo viaggio che parte dalla Sicilia: da quest’isola si alza un canto a più voci per raccontare il nostro tempo, un tempo in cui le coste sono teatro di tragedie, di gommoni che non riescono a toccare riva e di mari ormai cimiteri di tanti, indefiniti, morti. Per questo motivo ho voluto condividere questo progetto con tanti amici artisti, perché sia un unico abbraccio, un’unica voce, un’unica bandiera per la pace e l’amore tra i popoli. C’era una Sicilia che ha visto partire, c’è una Sicilia che vede arrivare. Questa è la Sicilia che si è messa a cantare».
Con Mario Incudine sul palco del concerto live, i musicisti Antonio Vasta (fisarmonica, organetto e zampogna), Antonio Putzu (fiati etnici), Manfredi Tumminello (chitarre), Pino Ricosta (basso) ed Emanuele Rinella (batteria).